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Indicazioni nazionali

Indicazioni nazionali

 

Le Indicazioni Nazionali, emanate nel 2012, sono il documento di riferimento per la progettazione del curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione. Fissano in maniera prescrittiva le finalità e i traguardi che vanno garantiti a tutte le alunne e a tutti gli alunni. Il 22 febbraio 2018  il  documento “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”  dopo aver considerato il ruolo dell’educazione nei nuovi scenari del mondo presente, propone “una rilettura mirata ed approfondita delle Indicazioni 2012 nella prospettiva dello sviluppo di competenze per la cittadinanza attiva e la sostenibilità”.Il documento, intende dare pregnanza alla dimensione della cittadinanza nella realizzazione dell’azione didattica in tutti gli ambiti di apprendimento e di esperienza scolastica, in coerenza con “le sollecitazioni presenti nei documenti dell’UE, del Consiglio d’Europa, dell’ONU” – e facendo valere in modo puntuale l’ispirazione già ben presente nelle stesse Indicazioni Nazionali del 2012 “a organizzare il curricolo e le proposte didattiche in modo da inquadrarle nella cornice di senso e significato della cittadinanza”. Sollecitazioni numerose e importanti vengono ricordate dalle Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’UE del 2006, con le otto Competenze chiave per l’apprendimento permanente, la Raccomandazione del 23 aprile 2008 relativa al Quadro Europeo delle Qualifiche, l’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile.  In “Indicazioni nazionali e nuovi scenari” sono riportati tutti i 17 grandi “Obiettivi comuni”, che – come si dichiara nell’Agenda 2030 – “riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, nè deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.” Il 22 maggio 2018 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una nuova Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente che rinnova e sostituisce il precedente dispositivo del 2006 e pone l’accento sul valore della complessità e dello sviluppo sostenibile.